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Vides ut alta stet nive Frankenstein

3 maggio 2009 | V A linguistico 2008

Monte Soratte (foto di Marco Scataglini)

Povero "Male minore" abbandonato a se stesso! Decisamente il blog non ha tenuto il passo dell’attività didattica: mi vedo costretto ad aggiornarlo a posteriori, almeno per permettere a tutti di ritrovare i principali materiali usati in questi mesi.

Iniziamo dal lavoro sull’analisi contrastiva di traduzioni.

Vi ricordo come abbiamo proceduto: dopo una riflessione generale sui problemi della traduzione e un primo approccio al carpe diem di Orazio basato sull’analisi contrastiva di diverse traduzioni, siamo giunti a una "traduzione mediata" (quella che abbiamo affettuosamente chiamato "il mostro di Frankenstein").

Sarà bene precisare che il metodo di traduzione contrastiva, così come è stato elaborato da Antonio Portolano, prevede come momento finale, a partire dalla "traduzione mediata", una "traduzione autonoma" del testo preso in considerazione. Abbiamo tralasciato, per motivi di tempo, quest’ultimo passo, confidando nel fatto che anche il lavoro di "traduzione mediata" avrebbe stimolato riflessioni critiche e avrebbe suggerito occasioni di interpretazione personale. E così è stato: spero di avere il tempo, almeno la prossima estate, di raccogliere sul blog i "Frankenstein" più interessanti, accompagnati dalla giustificazione delle vostre scelte.

Dopo questo primo approccio poco sistematico ma certo molto divertente e coinvolgente, abbiamo affrontato un’esercitazione sul medesimo testo accompagnato da altre quattro traduzioni. Lo scopo era quello di rinforzare il metodo di lavoro con la proposta di una griglia operativa dagli steps ben definiti.
Non abbiamo "inventato" niente, perché il tutto era basato sulle "Istruzioni per l’uso" proposte in Stefania Japoce – Elena Staraz, La traduzione contrastiva. Teoria e prassi, con saggio introduttivo di A. Portolano, CEDAM, Padova, 1995, pp. XXXIII-XXXVIII. Come suggerito da Japoce e Staraz, abbiamo messo in relazione ogni passaggio operativo dell’esercitazione con precisi obiettivi di apprendimento in termini di "conoscenze, competenze, abilità".

All’esercitazione ha fatto seguito il lavoro su altri testi oraziani – tra cui principalmente l’ode I 9 (Vides ut alta stet nive / Soracte…) – accompagnato da confronti intertestuali (sino a Prévert e De Andrè, seguendo i suggerimenti di Angelo Roncoroni).

La verifica finale aveva lo scopo di "mettere in gioco" tutte le conoscenze e le competenze che avrebbero dovuto essere acquisite nel corso del modulo su Orazio. È stata, come sapete, una verifica "sperimentale" sotto diversi aspetti: non era affatto automatico stabilire cosa valutare e come valutarlo. In estrema sintesi, direi che i risultati sono stati buoni, ma che la verifica va rivista nelle dimensioni e nella struttura. Appena possibile raccoglierò sul blog una riflessione più analitica, e un’antologia degli svolgimenti più interessanti. Nel frattempo, i vostri commenti sarebbero molto utili a una "messa a punto".

Come complemento al modulo, e in vista della preparazione alla I prova scritta dell’esame di Stato, ecco infine un saggio breve con svolgimento guidato sul tema "L’attimo che fugge". La traccia è modellata sui saggi brevi di ‘"Ambito artistico-letterario" proposti negli ultimi anni dal Ministero, e accosta diversi testi di argomento simile (da Alceo a Ronsard, passando per il Qoélet, Catullo, Orazio e Lorenzo de’ Medici).

 

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Nell’immagine: Monte Soratte, foto di Marco Scataglini.

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Commenti

Commento da Antonio Portolano
Data: 1 agosto 2010, 20:37

ottimo lavoro, se fossero di più quelli che lo fanno!

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