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L’epifania divina: sogno o realtà?

17 novembre 2008 | IV A linguistico 2008

Saffo, seduta, legge circondata da tre allieve (dettaglio da un vaso a figure rosse, 440-430 a. C., Atene, Museo archeologico nazionale, n. 1260)

Nel file PDF allegato trovate i tre testi su cui stiamo lavorando: l’Inno ad Afrodite di Saffo, il proemio della Teogonia di Esiodo, il frammentario proemio degli Annales di Ennio.

Per orientarsi su questi autori, penso possa bastare Wikipedia: Saffo, Esiodo, Ennio.

Vi riassumo le principali osservazioni emerse in classe: abbiamo parlato del contesto storico e culturale in cui Saffo ed Esiodo scrivono, badando soprattutto alla commistione di soggettività e oggettività con cui entrambi descrivono l’epifania divina. Abbiamo notato che in queste apparizioni divine non si avverte bene il confine tra esperienza reale ed esperienza immaginata (o sognata) – un po’ come nel sogno di Calpurnia. Abbiamo notato che nel Ringform dell’Inno ad Afrodite si "inscatolano" il tempo presente dell’invocazione e la narrazione di un evento passato, la descrizione da un punto di vista esterno e l’epifania in prima persona della dea ("Chi mai, Saffo, ti offende?").

Quando poi abbiamo accennato all’incontro di Esiodo con le Muse, Martina si è giustamente chiesta se nel testo greco comparissero segnali di convenzionalità, o di allegoria. Ebbene no, non ce ne sono: Esiodo narra l’incontro come fatto assolutamente reale (e Maurizio Bettini, citato nella scheda, sbaglia a parlarne come di un "sogno").

Elementi di "distacco" compaiono invece in Ennio, che nel proemio degli Annales si ispira evidentemente ad Esiodo (e agli Aitia di Callimaco), ma parla dell’incontro con Omero in termini onirici. Ma Ennio considera questo sogno come un’esperienza ben distinta dalla "realtà"? Direi di no: Bettini sottolinea come quest’esperienza onirica "assume la concretezza di realtà vissuta".

Vogliamo chiarirci un po’ le idee? Ricorriamo allora alle annotazioni di un vero Maestro, Bruno Gentili (da Poesia e pubblico nella Grecia antica, Feltrinelli, Milano, 2006, pp. 146-149).

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Commenti

Commento da pm
Data: 17 novembre 2008, 01:46

Ancora una volta problemi con le didascalie. Nell’immagine potete vedere Saffo, seduta, che legge circondata da tre allieve (è il dettaglio da un vaso a figure rosse, 440-430 a. C., Atene, Museo archeologico nazionale, n. 1260).

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