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Il sogno narrato: Svetonio

20 ottobre 2008 | IV A linguistico 2008

Jean-Léon Gérôme, Mort de César (1859)

Vediamo dunque alcuni testi latini che possano documentare contemporaneamente

  • la stretta connessione che il mondo classico intravedeva tra sogno e "soprannaturale", dando al sogno il valore di un presagio divino;
  • la concezione del sogno come eidolon;
  • l’inclusione del sogno tra le forme di conoscenza attendibile e condivisibile, facente parte a pieno titolo della "realtà";
  • le manifestazioni di scetticismo di fronte a tali opinioni diffuse.

Ho scelto, tra i tanti, tre esempi da Svetonio (due dalla Vita di Cesare, uno dalla Vita di Augusto), che raccolgo in un file PDF.

Per qualche informazione su Svetonio e sul suo De vita Caesarum, potete dare un’occhiata almeno a quel poco che c’è su Wikipedia. Se proprio volete il testo latino, è in The Latin Library.

Tenete conto che Svetonio è un biografo un po’ particolare: benché disponga di documenti di prima mano (poteva accedere agli archivi ufficiali) indulge spesso al gusto per il pettegolezzo e l’aneddoto curioso.

Vi propongo qualche spunto di analisi:

  • Per descrivere l’esperienza del sogno Svetonio usa i verbi videre ("vedere", come nella "realtà"!) e imaginari (che significa non tanto "immaginare" quanto "vedere un’imago", cioè un eidolon).
  • Augusto crede nei sogni premonitori, ma distingue tra somnia vana e somnia minus vana… da quale porta sono usciti questi ultimi?
  • Notate la stretta relazione tra il sogno di Calpurnia e la "realtà": "sognò che il tetto crollava … e subito le porte della camera da letto si spalancarono da sole" (la sintassi del testo latino dimostra che questo secondo evento si colloca su un piano diverso dal sogno).
  • A proposito dell’assassinio di Cesare il sogno è solo un omen tra i tanti (sì, omen, come in The Omen!); provate a fare una casistica completa dei vari omina elencati da Svetonio.
  • Nei passi scelti si fa riferimento ai diversi interpreti di omina: coiectores (= coniectores) sono gli interpreti di sogni… e gli aruspices cosa interpretavano? Vi dice niente il nome Spurinna?
  • Notate la relazione tra lo scetticismo dimostrato da Cesare e il suo "disprezzo per la religione" (spreta religione). Cosa c’entra la religione? Ma religio vuol proprio dire "religione"?

 

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Commenti

Commento da pm
Data: 20 ottobre 2008, 09:26

Ho fatto un po’ di confusione con il foglio di stile, e non compaiono più le didascalie… in attesa di risolvere il problema, sappiate che quella è la Mort de César (1859) di Jean-Léon Gérôme. Cosa c’entra? C’entra.

Commento da martina 4al
Data: 21 ottobre 2008, 17:56

ma prof quel che si vede del dipinto è una chiesa, o un tempio? vabbè cmq sia un luogo di culto???

Commento da pm
Data: 21 ottobre 2008, 21:05

E’ la Curia, l’edificio in cui si tenevano le riunioni del Senato. Non si tratta però della Curia Iulia, bensì della Curia Pompea (i cui ruderi sono oggi identificabili nell’area di Largo di Torre Argentina), che fu fatta poi murare da Augusto.
La Curia Pompea non era un luogo chiuso: dietro la scena del Teatro di Pompeo sorgeva un grande quadriportico con boschetti e fontanelle, terminante con un’esedra rettangolare in cui sorgeva una grande statua di Pompeo. Il Senato utilizzava quest’esedra per le riunioni, e qui fu ucciso Cesare (vedi il racconto, basato su notizie di Svetonio e Plutarco, sulla solita Wikipedia).
Il pittore ha dunque lavorato di fantasia, ma ha immaginato un ambiente analogo alla basilica romana, che fungerà da modello per il corrispondente edificio cristiano: ecco perché ti sembrava una chiesa.

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