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Essere in nove lingue

2 dicembre 2008 | I A linguistico 2008

A partire da alcune forme del verbo latino sum, proviamo a fare qualche confronto con diverse lingue neolatine e non, antiche e moderne (ma tutte indoeuropee).

Per il sardo, ho riportato le forme più in uso dalle "vostre" parti; ma non sono certo le uniche, neanche nel campidanese. Chi volesse approfondire trova anche online la Gramàtica sarda po is Campidanesus di A. Lepori (da cui ho attinto le forme).

Ma attenzione: prima di usare materiali di questo tipo è necessario fare qualche precisazione.

La nostra tabella ha scopo puramente didattico e va usata con cautela. La grafia del sardo è solo una delle tante possibili. Ci sono molte semplificazioni: per esempio per il greco ho omesso il duale (…eh sì, in greco non c’erano solo il singolare e il plurale, ma anche il duale!). La corrispondenza tra le varie lingue è a volte approssimativa: per esempio il past tense inglese sembra corrispondere sia al nostro imperfetto sia al nostro passato remoto; ma l’inglese ha altri modi per esprimere le "sfumature di tempo".

Ebbene, sia subito chiaro che l’obiettivo di questi confronti è duplice:

  • mettere in luce, quando ci sono, le analogie tra lingue. Per esempio si nota la comune origine delle lingue neolatine; ma possiamo scorgere anche le tracce della radice indoeuropea es-/s-.
  • mettere in luce anche le differenze, riflettere sul fatto che la corrispondenza tra lingue diverse non è "automatica", che alla coincidenza di forme non corrisponde sempre una coincidenza di significato (per esempio non sempre possiamo tradurre l’italiano sono con lo spagnolo soy…), che ogni lingua è anche rappresentazione di un mondo… e di questo dobbiamo tener conto quando compiamo quella delicatissima operazione che chiamiamo "tradurre"…

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